Fra poco meno di un mese scatta la terza dose di quello che in questo momento è l’unico mezzo per scongiurare gli scenari peggiori nella lotta al Covid. «Il confronto che è in atto porterà alla terza dose e si inizierà a fine settembre – ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della conferenza stampa con Draghi –. Si partirà dai soggetti fragili. Tale indicazione è arrivata anche dall’Ema e il Comitato tecnico scientifico Cts ha già espresso la sua opinione in tal senso». Per il momento si parla solo di più fragili, persone malate o molto anziane. Ma non si esclude che per il futuro sarà messo a punto un vaccino da ripetere ogni anno, come quello contro l’influenza.
«È verosimile che in futuro questi vaccini verranno migliorati, anche in relazione alle varianti, è possibile che in futuro i richiami verranno fatti con vaccini più aggiornati» secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Anche la scienza sostiene la scelta della terza dose. «Una misura giusta – per il virologo Giovanni Maga, direttore dell’l’Istitutodi genetica molecolare del Cnr di Pavia – Ci sono categorie di persone come gli anziani, le persone fragili che hanno problemi immunitari, che possono avere una diminuzione di queste difese più rapida degli altri».
Anche il direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Massimo Ciccozzi, è d’accordo sulla terza dose. da impiegare in modo preventivo per le persone fragile, gli over 80 e per gli operatori della sanità che sono stati i primi ad essere vaccinati.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)