I requisiti di accesso alla pensione collegati alla variazione della speranza di vita nel 2025-26 rimarranno uguali a quelli attuali. Lo ha ufficializzato il decreto 18 luglio 2023 del ministero dell’Economia, di concerto con il Lavoro, pubblicato il 18/10 sulla Gazzetta Ufficiale.
In base alla normativa vigente, i requisiti per il pensionamento vengono aggiornati ogni biennio sulla base della variazione della speranza di vita attesa per i 65enni, come calcolata dall’Istat. Finora erano stati definitivi i valori in vigore per il biennio 2023-24 , mentre il nuovo decreto fissa quelli per il 2025-26 sulla base della differenza della media dei valori registrati nel biennio 2022-21 rispetto al 2020-19. Ebbene, i dati elaborati dall’istituto indicano che la speranza di vita è diminuita di un mese.
Tuttavia, ciò non comporta una variazione negativa dei requisiti per il pensionamento. Infatti la normativa di settore stabilisce che gli adeguamenti, da un biennio all’altro, non possono crescere più di tre mesi e che non sono effettuati in caso di diminuzione della speranza di vita «salvo recupero in sede di adeguamento o di adeguamenti successivi».
Quindi anche nel 2025-26 la pensione di vecchiaia si conseguirà con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, sia con il sistema misto che con quello contributivo (in quest’ultimo caso a fronte di un primo assegno di importo non inferiore a 1,5 volte l ’assegno sociale - ma su questo requisito dovrebbe intervenire la prossima legge di Bilancio).
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)