Secondo le informazioni sulla spesa delle amministrazioni pubbliche per funzione, pubblicate online da Eurostat, (l'ufficio statistico dell'Unione europea), la salute in Europa è la seconda voce di spesa sul Pil. Nel 2016 ha assorbito in media il 7,1% , mentre al primo posto con il 19,1% di incidenza sul Pil si trova la spesa per pensioni, servizi e prestazioni sociali. Tuttavia, questi dati a livello Ue mascherano differenze significative tra gli Stati membri nella percentuale del Pil dedicato a ciascuna funzione. Il rapporto tra spesa pubblica per la protezione sociale e Pil varia tra gli Stati membri dell'Ue da meno del 10% dell'Irlanda (9,9%) a oltre un quarto in Finlandia (25,6%). Otto Stati membri: Finlandia, Francia, Danimarca, Austria, Italia, Grecia, Svezia e Belgio - destinano almeno il 20% del Pil alla protezione sociale. In questa voce, poi, è compreso il gruppo "vecchiaia", che comprende le pensioni, e costituisce la maggior parte delle spese di protezione sociale in tutti gli Stati membri. La spesa delle amministrazioni pubbliche per la "vecchiaia" rappresenta comunque il 10,2% del Pil in media nella Ue.
Riguardo alla voce "Salute" in termini assoluti, a livello Ue-28, la spesa delle amministrazioni pubbliche è aumentata dal 13,7% della spesa totale nel 2002, al 15,3% nel 2016. In particolare con quote pari ad almeno l'8% del Pil nel 2016, si trovano la Danimarca (8,6%), la Francia (8,1%) e l’Austria (8%) che hanno registrato le percentuali più elevate delle spese per la salute tra gli Stati membri. L’Italia, secondo il dato Eurostat, è al 7% sul Pil.
(Fonte: tratto dall'articolo)