Il Bilancio di welfare delle famiglie italiane presentato da Cerved a Roma il 12 gennaio 2022 evidenzia la crescita di quest’industria nel Paese e al tempo stesso certifica alcune preoccupanti criticità nell’accesso ai servizi per tutti.
Dal rapporto infatti risulta che l’anno scorso le famiglie italiane hanno speso 136 miliardi e 600 milioni per prestazioni di welfare, il 7,8% del Pil: si tratta di 5.300 euro in media a nucleo familiare, pari al 17,5% del reddito netto. L’industria del welfare è un settore trainante per la crescita del Paese. Ai 136,6 miliardi di spesa delle famiglie si aggiungono infatti altri 21,2 miliardi del welfare aziendale e collettivo, per un valore pari al 9% del Pil.
Il settore gode di buona salute economica, ma cresce anche il numero di persone "escluse". Per la crisi scatenata dal Covid, nel 2021 oltre la metà delle famiglie italiane (50,2%) ha rinunciato a prestazioni sanitarie. E nel 13,9% dei casi si è trattato di rinunce rilevanti. Le scelte sono dettate da tre motivazioni principali: problemi economici (soprattutto), indisponibilità del servizio o inadeguatezza dell’offerta. Le privazioni delle famiglie non si esauriscono all’aspetto sanitario: il 56,8% ha rinunciato (22% in modo rilevante) a servizi di assistenza agli anziani, e 58,4% (17,4% in modo rilevante) a servizi di cura dei bambini ed educazione prescolare. Secondo il rapporto, la famiglia, con tutte le sue difficoltà, resta la rete primaria di protezione sociale, di solidarietà tra i generi e le generazioni, di educazione dei figli e di supporto alla mobilità sociale dei giovani.
Entrando nel dettaglio dell’importo complessivo da 136 miliardi si notano aumenti concentrati in particolare su tre voci. In crescita, infatti, ci sono le spese per salute (38,8 miliardi), assistenza agli anziani (29,4 miliardi) e istruzione (12,4 miliardi), mentre in calo quelle per assistenza ai bambini (6,4 miliardi), assistenza familiare (11,2 miliardi), cultura e tempo libero (5,1 miliardi). Dall’indagine risulta che il reddito familiare netto nel 2021 è stato mediamente di 30.434 euro. Si registrano grandi cambiamenti nella costituzione e nei bisogni delle famiglie, con un’aumentata richiesta di benessere da parte degli anziani, ma il reddito a disposizione delle famiglie dal 2010 non è cambiato.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)