Molti caregiver si chiedono se e quanto raccontare dell'attuale emergenza sanitaria ai loro cari affetti da demenza. La loro quotidianità è stata stravolta: sono chiusi i centri sollievo, i centri diurni e i servizi territoriali che per le famiglie rappresentavano un porto sicuro a cui affidare i propri cari e per i malati spazi di socializzazione, svago e impegno fondamentali.
Per una persona affetta da demenza stare a casa non è così semplice. Chi ha un familiare con questa malattia sa bene che il movimento è fondamentale. Ci sono momenti buoni e altri meno e spesso, da questi ultimi, più delle parole salva una passeggiata, un giro in auto, piccole strategie che aiutano a contenere i disturbi del comportamento e che ora non si possono più utilizzare.
E così iniziano i problemi. Da una parte il malato, spesso confuso e agitato, che cerca di uscire perchè deve andare a lavorare, o uscire a fare la spesa, o andare a fare sue cose! Dall’altra il caregiver che prova a convincerlo, con molta pazienza, ma che alla fine, esasperato, la perde.
Nel link sottostante è possibile trovare alcuni utili suggerimenti da parte dell'Ordine degli psicologi del Veneto, per poter aiutare, sia il malato sofferente di demenza che il caregiver che lo assiste, a superare questi momenti difficili.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)