Fino a non molto tempo fa, la comunità medica era solita sconsigliare quasi tutti i tipi di attività fisica alle persone colpite da problemi cardiaci. Il motivo era semplice: durante lo sport il cuore è chiamato a pompare più sangue e a reggere uno sforzo maggiore. Quindi era abbastanza logico pensare che fosse controproducente sottoporlo a sforzi eccessivi. Oggi, invece, è risaputo che praticare sport con moderazione può portare benefici anche a chi ha a che fare con malattie cardiache.
Queste raccomandazioni sono il frutto di uno studio portato avanti da un team formato da diversi ricercatori dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport di Roma e della St. George’s University di Londra. Dimostrano come l’esercizio fisico regolare non solo sia utile a prevenire le malattie cardiache, ma riduca anche la morte prematura in quelle persone con una diagnosi di patologia cardiaca nota. Secondo lo studio sarebbe, infatti, bassissima, la possibilità che l’esercizio fisico provochi un arresto cardiaco.
Ovviamente, anche se la pratica regolare di uno sport può avere degli effetti positivi sulle malattie cardiache, bisogna prendere diverse precauzioni, e soprattutto consultare un medico prima di iniziare qualsiasi attività. Ad esempio, sempre secondo l’ESC, i soggetti obesi, ipertesi o diabetici, per ottenere i massimi benefici dall’attività sportiva dovrebbero alternare all’esercizio di tipo aerobico degli esercizi di potenziamento come ad esempio il sollevamento di pesi leggeri.
Ad essere raccomandata è quindi un’attività fisica, se possibile, quotidiana di intensità moderata, per un totale di almeno 150 minuti a settimana. Per “intensità moderata” si intende un esercizio fisico in grado di aumentare la frequenza cardiaca e respiratoria senza però rendere impossibile sostenere una conversazione.
(Fonte: tratto dall'articolo)