Negli ultimi 35 anni la psicologia si è concentrata sul valutare gli effetti scientifici che la cosiddetta scrittura espressiva possa avere nel favorire la rielaborazione dell’impatto emotivo di eventi difficili ma anche per migliorare lo stato generale di salute. Lo studioso che ha dato avvio alle ricerche in questo campo è stato James Pennebaker: egli ha osservato, in più di 250 studi, che tenere regolarmente un’agenda narrativa migliora sia i livelli di benessere psichico che la risposta immunitaria dell’organismo. Per quanto riguarda in maniera specifica gli anziani, gli effetti della scrittura espressiva sono stati testati in una ricerca condotta dall’Università Cattolica di Milano in collaborazione con l’Istituto Ortopedico milanese Gaetano Pini su anziani che poco tempo prima si erano rotti il femore. L’obiettivo della ricerca è stato quello di valutare se una tecnica semplice ed economica quale la scrittura espressiva, possa facilitare la ripresa dei pazienti ricoverati in ospedale a causa di questo tipo di problema. I risultati emersi sono stati molto incoraggianti.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)