In Italia i casi di staffetta generazionale per ora sono stati sporadici. Tenere insieme il doppio meccanismo, favorendo l’uscita dal lavoro di chi è a tre anni dalla pensione con un part-time agevolato e prevedere l’ingresso agevolato dei giovani è un percorso difficile. In Italia si fa fatica a praticare la staffetta, anche perché perdere un terzo di stipendio a tre anni dalla pensione, pur mantenendo i contributi, non aiuta. È l’architettura della solidarietà espansiva a dover essere costruita. Così come è messa, la “ricetta” sponsorizzata dal governo rischia di avere un sottinteso, che per dare lavoro ai giovani bisogna toglierne un po’ agli anziani. Ma negli altri Paesi, la maggiore flessibilità in uscita degli anziani e la maggiore occupazione giovanile non appaiono direttamente proporzionali. Il modello francese, il «contrat de génération», non stabilisce scambi tra giovani e anziani, è un contratto dedicato ai giovani, che fa parte degli «emploi d’avenir», una passerella per far entrare in azienda i giovani a condizioni agevolate e per migliorarne le competenze. Volere cogliere due obiettivi (anziani e giovani) in un sol colpo non sembra dia risultati. In Europa infatti la scelta è stata quella della «Youth guarantee»: offrire a un giovane Neet opportunità di lavoro e formazione a quattro mesi dall’uscita dalla scuola. Ma la formula, chiamata in Italia "Garanzia giovani", poggia sull’efficacia dei servizi all’impiego, pubblici e privati, da noi molto deboli. La lezione degli altri Paesi è quella di focalizzare meglio i target. Il part-time è usato con successo in molti Paesi europei dentro un patto intergenerazionale. In Germania si è riusciti a far incontrare le aspirazioni di chi voleva lasciare il lavoro: il costo è pagato dallo Stato che riconosce i contributi figurativi mancanti per la pensione. Per i giovani si punta molto sull’apprendistato. Il Regno Unito offre ai giovani Job center, Work club e Mentoring; la Spagna ha il Piano nazionale Empleo Joven. In Olanda, paese del part-time e con pochi Neet, si punta sul modello Polder: forte decentramento territoriale fino ai Comuni e tanta formazione professionale. Insomma, le strade sono tante: servono fantasia e creatività.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)