Secondo Marco Livia, responsabile tecnico progettazione terzo settore di Acli nazionali, per riaprire i centri sociali e culturali frequentati da anziani, è necessario seguire linee guida specifiche e valide per tutte le realtà.
Sarebbe utile, a tal fine, recepire le direttive dell’Emilia Romagna, che fin da subito si è spinta in avanti con un decreto regionale per la riapertura di circoli, centri sociali e ricreativi.
L’unica strada percorribile sarà quella di riprogettare e programmare bene le attività da svolgere nelle sedi.
Se il Covid-19 è stato distruttivo, interrompendo tutte le attività associative sociali e culturali, sarà però anche un’occasione per ripensare, per richiamare i propri soci e volontari ad iniziative di solidarietà e aiuto ai più emarginati, poveri o soli.
Ad esempio bisognerebbe valorizzare le attività più a misura dei giovani, coinvolgendoli maggiormente nell’ottica dei rapporti intergenerazionali.
Infine, non va tralasciato il servizio dei campi estivi, grazie al quale le persone con fragilità e gli anziani hanno a volte l’unica possibilità di fare qualche giorno di vacanza.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)