L’Alzheimer e le diverse forme di demenza stanno diventando un incubo nell’immaginario collettivo a causa dell’invecchiamento progressivo della popolazione. La crescente capacità di raggiungere una diagnosi precisa e precoce ha permesso di iscrivere la patologia nella lista delle emergenze sanitarie, anche per il fallimento dei trattamenti terapeutici sin qui tentati. Le ricerche hanno dimostrato che l’attacco alle strutture e ai circuiti nervosi inizia molto prima della comparsa dei sintomi. Di fronte ad una domanda così articolata e complessa le istituzioni in generale e soprattutto quelle deputate alla salute dovrebbero dare una risposta integrata e sinergica con progetti, finanziamenti, percorsi dedicati, supporti medico-assistenziali e sociali, mostrando così ai malati e famiglie che c’è unità di intenti nell’interesse dei pazienti. Questo per ora non accade, a causa di ritardi burocratici o per la poca attenzione e interazione tra Ministeri, Agenzie e Organizzazioni. Nonostante ci siano in Italia esperti di rilievo internazionale e associazioni di malati attente e dedicate c’è una situazione di stallo, il cui prezzo è pagato da malati e famiglie.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)