Stefano Visintin, è un religioso sessantunenne dall’aspetto giovanile e dai modi semplici che nascondono un passato sorprendente. Prima di approdare alla vita monastica, infatti, l'abate faceva lo scienziato e pure ad alto livello. Si occupava di acceleratori di particelle nell’ambito di un progetto dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare. Un fisico nucleare che per anni ha viaggiato fra l’Italia e gli Stati Uniti passando da un laboratorio all’altro: Trieste, New York, Padova, Rochester.
Ma le domande più profonde sono sempre rimaste senza risposta. Perché se la scienza è insuperabile per conoscere la natura, è anche impotente di fronte al primo interrogativo: cosa guida il mondo? Così, Visintin si è affacciato alla spiritualità monastica. Una scelta certamente radicale che lo ha portato a un’immersione totale nella teologia: laurea, dottorato, insegnamento, fino a diventare Magnifico Rettore del Pontificio ateneo di Sant’Anselmo.
E, dallo scorso anno, abate di Praglia, millenaria cittadella spirituale che ospita una grande biblioteca eletta a monumento nazionale.
(Sintesi redatta da: Linda Russo)