Non sentire bene costituisce un rischio per la salute cognitiva dell’individuo che, secondo numerosi studi, non curando il problema all’udito compromette anche le proprie capacità mentali, fino a vedere aumentato il rischio di declino cognitivo precoce, talvolta associato a demenza. Correre ai ripari diventa quindi ancora più importante e questa è anche una delle ragioni che hanno spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a istituire una giornata dell’udito, che si celebra ogni anno il 3 marzo, per sensibilizzare alla prevenzione della sordità e ai problemi di udito, promuovendo la salute dell’orecchio. Secondo l’Oms, 360 milioni di persone nel mondo, di cui 7 in Italia, convivono con una diminuzione della capacità uditiva, ma il numero è destinato a raddoppiare nei prossimi trent’anni. Secondo i dati della National Health and Nutrition Examination Survey, negli Stati Uniti più della metà dei settantenni e oltre l’80% degli ottantenni ha una perdita di udito da lieve a moderata o peggio.
(Fonte: tratto dall'articolo)