Nonostante le difficoltà, l’Italia resta una nazione in cui la ricerca si fa. E bene. Gli scienziati sono quarti in Europa per numero di citazioni e influenza e lungo lo Stivale si realizza il 18,2 per cento di tutte le sperimentazioni europee: con una crescita di due punti percentuali nell’ultimo anno. I trial autorizzati nel solo 2014 sono stati 600 e gli studi su terapie innovative sono raddoppiati grazie anche al connubio tra pubblico (enti di ricerca) e privato (case farmaceutiche), che ha permesso un investimento complessivo pari a 1,4 miliardi di euro nel 2015. Uno degli esempi è quello che giunge dalla Fondazione Lilly, nell’ambito del progetto «La Ricerca in Italia: un’Idea per il Futuro». La multinazionale, nel corso della cerimonia di consegna di una borsa di studio da 210mila euro a Ilaria Barchetta, 34 anni, che al policlinico Umberto I indagherà i potenziali benefici per le ossa di alcuni farmaci utilizzati nella terapia del diabete, ha rimarcato la centralità degli investimenti nella ricerca: per il futuro dell’Italia.
(Fonte: tratto dall'articolo)