Suicidio assistito, eutanasia, obiezione di coscienza, cure palliative: sono questi i grandi temi del dibattito bioetico contenuti nella Dichiarazione congiunta delle religioni monoteiste abramitiche sulle problematiche del fine vita firmata ieri in Vaticano.
Frutto di un lungo e paziente dialogo tra autorevoli rappresentanti dell’islam, dell’ebraismo e della Chiesa cattolica, il testo è l’espressione di una convergenza su temi complessi tanto più significativo perché registra la condivisione di cattolici, ebrei e musulmani su affermazioni come questa: «L’eutanasia e il suicidio assistito sono moralmente e intrinsecamente sbagliati e dovrebbero essere vietati senza eccezioni. Qualsiasi pressione e azione sui pazienti per indurli a metter fine alla propria vita è categoricamente rigettata».
Il punto fermo per le tre religioni è l’origine della dignità umana, messa alla prova quando la malattia diventa grave o terminale: «L’assistenza a chi sta per morire, quando non è più possibile alcun trattamento – scrivono i firmatari – rappresenta da un lato un modo di aver cura del dono divino della vita e dall’altro è segno della responsabilità umana ed etica nei confronti della persona sofferente».
(Sintesi redatta da: Linda Russo)