La connettività cerebrale, continua, ovvero le vie di comunicazione tra neuroni e gruppi di neuroni, lo studio di queste vie, le mappe delle connessioni neurali - connettoma - che collegano le diverse aree del cervello e le ‘fanno parlare’, sono stati al centro di un meeting internazionale svoltosi a Roma presso l'Università Cattolica del S. Cuore. Questi collegamenti dinamici cambiano con una velocità misurabile in millesimi di secondo anche se alcuni sono destinati a divenire stabili nel tempo. Il cervello lavora solo grazie alle connessioni e quando è danneggiato perde connessioni; il recupero dei danni neurali passa dunque attraverso la ricostruzione anche solo parziale delle connessioni perse. In futuro, la loro ‘manipolazione’ potrebbe aiutare a curare malattie come l’Alzheimer, il Parkinson o l’ictus.
(Fonte: tratto dall'articolo)