Le malattie neurodegenerative sono associate all'età, ma la vulnerabilità a svilupparle dipende dalla predisposizione genetica e dagli stili di vita che adottiamo.
Spiega infatti Amalia Bruni, direttrice del Centro regionale di neurogenetica a Lamezia Terme e presidente della SinDem: «A parità di accumulo di proteine neurotossiche e di neurodegenerazione non tutti si ammalano allo stesso modo e c'è chi non lo farà affatto. Dipende anche dalla riserva cognitiva».
Si spiega così la discrepanza tra stato della neurodegenerazione e presenza di sintomi infatti una vita vissuta avendo un alto livello di istruzione, facendo attività fisica e cognitivamente stimolante aiutano a diminuire il rischio di contrarre la malattia, aumentando la riserva cognitiva.
Lo studio dei centenari aiuta a comprendere i meccanismi del cervello in età avanzata. Bisogna agire in tempo per arrivare bene alla vecchiaia. Infatti tutti noi ospitiamo cellule «cooperanti» in grado di riparare eventuali danni, da usura oppure da infezioni, bisogna capire bene i loro meccanismi per combattere l'invecchiamento.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)