I ricercatori dello University Hospital di Losanna e dello Swiss Institute of Bioinformatics (Svizzera) hanno valutato l'associazione tra stili di vita, geni e aspettativa di vita di 600 mila persone. Più dei geni, a orientare il corso delle esistenze individuali sono proprio le abitudini e i fattori ambientali: il peso del DNA è un terzo di quello degli stili di vita. Chi continua il suo percorso di studi dopo la laurea conseguendo un dottorato beneficia di un'aspettativa di vita maggiore: questa aumenta di un anno per ogni anno trascorso all'università. Fumare invece accorcia la vita. L'aspettativa è infatti ridotta di sette anni fumando un pacchetto di sigarette al giorno. Ma la stessa quota di anni persi si può recuperare smettendo. E il sovrappeso? La bilancia pesa poco sull'aspettativa di vita. Per ogni chilo di peso corporeo in eccesso che si perde si guadagnano solo due mesi. Gli autori dello studio pubblicato su Nature Communications hanno individuato inoltre due geni che giocano un ruolo importante riguardo l'aspettativa di vita. Il primo è associato all'immunità e aiuta l'organismo a combattere virus e batteri. Il secondo è responsabile dei livelli di colesterolo nel sangue. I ricercatori concludono che sono circa venti i geni associati alle variazioni delle aspettative di vita individuali. L'abitudine al fumo di sigaretta, l'obesità e l'ambiente hanno un peso specifico molto maggiore.
(Fonte: tratto dall'articolo)