Il tarassaco vanta una diffusione capillare sull'intero territorio italiano. Riesce ad ambientarsi ovunque, anche all'interno delle crepe dei marciapiedi dove cresce con tenacia e resistenza. Originario dell'Europa e dell'Asia, è molto diffuso nei Paesi mediterranei dove prolifera indisturbato.
Il suo fiore giallo è una presenza indiscussa delle aree verdi, in grado di colorare prati e giardini, per poi evolvere nei caratteristici soffioni. Grazie alla sua natura rustica e alla crescita spontanea pressoché ubiquitaria, lo rendono un vero alleato per la salute, in particolare per gli over 60, sempre attenti al proprio benessere.
Questa erba dalle foglie seghettate e dall'infiorescenza gialla, infatti, è una vera e propria alleata del benessere, tanto da trovare spazio sia in campo medico che alimentare. Non è solo una pianta colorata e affascinante da osservare, è anche un'erba commestibile e un ottimo rimedio officinale. Non a caso, la pianta è edibile in tutte le sue parti e assicura un buon quantitativo di fibre, vitamine A e C e carotenoidi, potassio, magnesio, fitosteroli utili per abbassare il colesterolo e antiossidanti naturali. Un prodotto valido sia crudo che cotto, sia in versione decotto e infuso che essiccato, oppure assunto come integratore o tisana.
Il tarassaco si può consumare in diversi modi: fresco durante la primavera oppure essiccato come surrogato del caffè. Con i fiori si può realizzare una gustosa marmellata o uno sciroppo dolcificante. Si può assumere come infuso, decotto o tisana. Tuttavia è controindicato per chi soffre di acidità gastrica, calcoli biliari, reflusso, gastrite, problemi renali e in associazione ad alcuni farmaci. Inoltre potrebbe favorire fenomeni allergici, per questo è meglio non improvvisarsi ma chiedere consiglio al medico curante e al proprio erborista.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)