Oggi il mercato della telemedicina è ancora una nicchia in quello della salute: vale circa 15 miliardi di dollari ma il giro di affari dovrebbe raddoppiare entro il 2020. Siamo all’alba della salute digitale: riduzione dei giorni di “residenza” nei nosocomi, pazienti curati da remoto, monitoraggio continuo, utilizzo di big data come miniera per analizzare le condizioni cliniche dei pazienti. Le app dedicate alla salute e al benessere sono oggi 165.000 anche se si stima che solo il 5% di esse abbia un uso significativo. I “clienti” della salute digitale non mancheranno. Nel 2050, nel mondo, due persone su 10 avranno i capelli grigi; due miliardi di anziani per una popolazione di quasi 10 miliardi e per l’Europa la percentuale salirà al 34%. Di questa marea di arzilli vecchietti, gli over 80 saranno 434 milioni. La vita si allunga e migliorano le condizioni di salute. Ma gli acciacchi aumenteranno. E giocoforza si moltiplicheranno tutte quelle malattie croniche, di lunga durata e piene di complicazioni (dal diabete a quelle respiratorie e cardiache), che già oggi uccidono 53 milioni di persone ogni anno. E se i paesi avanzati non troveranno una risposta al problema demografico segnato dal declino di fertilità, sarà dura, se non impossibile, per i millenial fare fronte ai costi di previdenza e salute di nonni e genitori.
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)