Il XV Rapporto sulle politiche della cronicità di Cittadinanzattiva, mette in risalto le numerose mancanze della sanità rispetto ai cittadini con malattie croniche e rare. Al Rapporto hanno partecipato 46 associazioni rappresentative di oltre 100mila cittadini affetti per il 64% da patologie croniche e per il restante 36% da malattie rare. I punti critici messi in evidenza dalle risposte date all'indagine vanno dalla certezza della diagnosi, all'attesa di mesi per una visita, un esame di controllo o per ricevere un ausilio, all'attesa di giorni al Pronto Soccorso per un posto letto. Per contro, si lamenta che il tempo dedicato alla visita e quindi all’ascolto è sempre più ridotto, le ore dedicate all’assistenza domiciliare ed alla riabilitazione sono troppo esigue. Per quanto riguarda in particolare il ricovero in una struttura riabilitativa, lungodegenza o RSA, i cittadini segnalano lunghe attese per accedervi (68%), la mancanza di equipe multi-professionali (40%), la necessità di pagare una persona che assista il paziente ricoverato (32%) o il costo eccessivo della stessa struttura (28%). In caso di assistenza domiciliare, il primo ostacolo è nella sua attivazione (63%), il numero insufficiente di ore erogate (60%) o la mancanza di figure specialistiche necessarie (45%). Per il 40% manca anche l’assistenza di tipo sociale. Anche per quanto riguarda la gestione del dolore: per il 62% delle associazioni, il personale sanitario sottovaluta il dolore; per il 38% manca un raccordo tra specialista e servizio di cure palliative.
(Fonte: tratto dall'articolo)