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Terapia genica, un progetto italiano premiato dall’Erc per migliorarne efficacia e sicurezza

www.aboutpharma.com, 09-12-2020

L’obiettivo dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica di Milano è migliorare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine della terapia genica, rendendola disponibile per sempre più patologie.

Grazie al finanziamento Erc appena aggiudicatosi, il team potrà studiare come le cellule staminali del sangue reagiscono alle tecniche di manipolazione utilizzate in terapia genica.

Concentrandosi in particolare sull’invecchiamento precoce che potrebbe contribuire a diminuire la funzionalità delle cellule ingegnerizzate dopo terapia genica.

La domanda è: cosa succede alle cellule staminali del sangue quando vengono ingegnerizzate, come avviene durante un trattamento di terapia genica? L’ipotesi è che questo processo, oltre a correggere il danno genetico per cui è stato concepito, metta inavvertitamente in moto altri meccanismi cellulari.

Le cellule sottoposte ai protocolli di terapia genica vengono infatti sottoposte a una serie di condizioni anomale e stressanti: vengono coltivate in vitro, trattate con alte dosi di vettori virali – virus resi innocui e trasformati in vero e propri “trasportatori di geni terapeutici” – e, in qualche caso, modificate attraverso tagli nella loro parte più delicata e protetta: il Dna.

Le cellule sono macchine straordinariamente complesse, che monitorano costantemente sia la loro situazione interna che l’ambiente intorno a loro. A seconda dei segnali che ricevono da questo monitoraggio avviano dei programmi di risposta. Dunque la manipolazione del Dna della cellula, anche se fatta con grande precisione e senza arrecare alcun danno, può mettere in allerta la cellula e spingerla ad attivare dei programmi che ne potrebbero accelerare l’invecchiamento.

Le cellule modificate, temendo di essere state danneggiate nel Dna, accendono la risposta al danno del Dna, un segnale di allarme che se prolungato riduce il loro potenziale replicativo, emulando ciò che succede normalmente alle cellule staminali quando si invecchia.

Questo invecchiamento precoce, oltre a ridurre l’efficacia della terapia genica – perché le cellule corrette faticano a ripopolare al meglio il midollo osseo una volta trapiantate – potrebbe dare problemi con l’avanzare dell’età.

“Se vogliamo ridurre al minimo i possibili effetti collaterali a lungo termine della terapia genica e al tempo stesso rendere la terapia disponibile per un numero sempre maggiore di patologie, è fondamentale studiare i programmi di invecchiamento cellulare e sviluppare delle strategie per prevenirne l’attivazione,” concludono i ricercatori

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Data dell'articolo2020-12-09
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Fontewww.aboutpharma.com
Approfondimenti Onlinewww.aboutpharma.com/blog/2020/12/09/terapia-genica-un-progetto-per-migliorarne-efficacia-e-sicurezza/
Subtitolo in stampawww.aboutpharma.com, 09-12-2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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