I pazienti più anziani con malattia infiammatoria cronica intestinale, in particolar modo malattia di Crohn, con controllo subottimale della malattia dovrebbero essere considerati per il trattamento con terapia immunosoppressiva combinata precoce.
E’ quanto emerge dai risultati di uno studio presentati a San Diego alla Digestive Disease Week. Come hanno sottolineato gli autori dello studio durante la presentazione dei dati: “i pazienti più anziani con IBD sono a più alto rischio di complicanze ed esiti avversi, inoltre c'è ancora molta apprensione per l'utilizzo di farmaci biologici in questa popolazione”.
(Fonte: tratto dall'articolo)