Uno studio finlandese ha individuato un aumento del rischio di Alzheimer nelle donne in terapia ormonale sostitutiva. I ricercatori finlandesi hanno studiato tutte le donne finlandesi in post- menopausa che, tra il 1999 e il 2013, avevano una diagnosi di Alzheimer fatta da neurologo o geriatra. Come gruppo di controllo è stata utilizzata una coorte di donne senza diagnosi di Alzheimer (84.739), scelte in base all’età e al distretto ospedaliero. Entrambe i panel sono stati estratti dal registro nazionale farmaci della popolazione finlandese. Il 98,8% (83.688) delle donne con Alzheimer aveva ricevuto questa diagnosi dai 60 anni in poi, mentre il 55.7% (47.239) aveva 80 anni o più al momento della diagnosi. I ricercatori hanno associato l’impiego di terapia ormonale sostitutiva sistemica ad un aumento del 9-17% del rischio di Alzheimer. Un editoriale di commento allo studio sostiene però la neutralità sul rischio cognitivo di una terapia ormonale sostitutiva iniziata a ridosso della menopausa e di breve durata.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)