La terapia ormonale sostitutiva mira a reintegrare gli ormoni che non vengono più prodotti all’insorgere della menopausa, attenuando così alcuni dei suoi fastidiosi sintomi: vampate, secchezza vaginale, ansia e irritabilità. La terapia può essere a base di soli estrogeni o di estrogeni e progestinici combinati. Nel primo caso è stato osservato un aumento di 15-24 volte - a seconda della durata del trattamento - del rischio di sviluppare un’iperplasia endometriale, cioè una crescita incontrollata delle ghiandole della parete interna uterina, che nel tempo può portare all’insorgere di un tumore dell’endometrio. La terapia combinata estroprogestinica invece può comportare un moderato aumento del rischio di tumore al seno ma solo per chi segue la terapia per almeno cinque anni, e aumenta per chi la continua per dieci anni.
(Fonte: tratto dall'articolo)