Non c’è limite di età per iniziare a praticare attività fisica. Con il movimento migliora sensibilmente la salute degli anziani, protegge da malattie degenerative come Alzheimer e croniche come la depressione e difende dal precipitare in condizioni di disabilità.
E’ la tesi di una ricerca pubblicata studio sul British Journal of Sports Medicine dal gruppo di Mark Hamer, del dipartimento di Epidemiologia e Salute Pubblica dell’University College di Londra. I ricercatori hanno organizzato la ricerca confrontando il comportamento di persone sedentarie e di individui attivi, osservando a intervalli di tempo se i partecipanti alla ricerca cambiavano stile di vita, iniziando ad esempio una pratica sportiva, oppure interrompendola, o se praticassero sport con regolarità.
La conclusione è stata che la pratica sportiva, anche se condotta una sola volta la settimana e anche se cominciata per la prima volta in tarda età, protegge la vecchiaia da malanni e malattie gravi come Alzheimer e depressione e rallenta il declino cognitivo e dell’invecchiamento. Più è lungo il periodo in cui si rimane fisicamente attivi, maggiori sono le speranze di invecchiare in buona salute psicofisica e al riparo dei consueti acciacchi dell’età. Ma anche i social-media hanno un effetto positivo sulla salute dell’anziano; è un modo per socializzare, allena la mente, si acquisisce autostima, ed inoltre ci si collega con un mondo virtuale ma che è comunque parallelo a quello reale. Per molti è anche una terapia contro la solitudine.
(Fonte: tratto dall'articolo)