Valorizzare l’apporto sociale e comunitario della terza e della quarta età è l’obiettivo dell’iniziativa legislativa assunta dalla Giunta regionale del Veneto “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”. Approvata dall’esecutivo su proposta dell'assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin, che in attesa dell'approvazione definitiva del Consiglio regionale ha spiegato il senso della sua proposta: "Abbiamo bisogno di una cornice legislativa che aiuti a promuovere una nuova cultura dell’anziano e stimoli una diversa concezione della vecchiaia. Che non è solo una condizione di fragilità e di non autosufficienza, ma sta diventando sempre più una condizione di ‘tempo liberato’, che può offrire professionalità, competenze, opportunità di crescita, se valorizzata nella sua dimensione sociale, culturale, aggregativa e se promossa e difesa con adeguati stili di vita e servizi su misura". La legge quadro sull'invecchiamento attivo si propone di innescare meccanismi di ‘welfare generativo’, nei quali sono le persone anziane a dare una mano ai loro coetanei o ai più giovani. Nel dettaglio si propone di superare l’esperienza del servizio civile per anziani e promuovere un programma articolato di durata triennale. Per il primo anno è previsto che la Regione stanzi 700 mila euro, che finanzieranno occasioni formative, progetti di comunità e rimborsi spese agli anziani che si impegneranno in attività di utilità sociale: nonni vigile, vigilantes nei musei e nelle biblioteche, orti sociali, guide ambientali e culturali, accompagnatori di disabili o persone in difficoltà, animatori di reti di ‘buon vicinato’ ed esperienze di turismo sociale. L’impegno sociale e comunitario potrà diventare, quindi, anche una forma di integrazione al reddito, oltre che un’occasione di apprendimento permanente e di stimolo culturale.
(Fonte: tratto dall'articolo)