Dall'indagine 'Valori, donazioni e lasciti solidali' realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale su un campione rappresentativo di italiani di 25+ anni emerge il ruolo del no profit.
Gli italiani lo considerano importante per la tenuta sociale e ne riconoscono la grande rilevanza per il contributo che dà alla realizzazione di una società migliore (84%), dal punto di vista culturale per i valori che rappresenta e promuove (82%), dal punto di vista economico per il valore dei servizi che produce (76%).
In quest’ottica cresce la conoscenza del lascito solidale. Guardando alla propensione degli italiani a fare testamento, per 7 su 10 si tratta ancora di un tema lontanissimo: nel 2024 stabile e maggioritaria è la percentuale di chi è decisamente contrario (71% vs 72% nel 2023), così come resiste quel 18% che lo ha già fatto o è intenzionato a farlo (19% nel 2023).
Ma continua ad aumentare la conoscenza del lascito solidale, che cresce di ben 12 punti percentuali in 5 anni: nel 2024 l'84% degli over 50 sa cosa sia un lascito testamentario a sostegno di cause benefiche e ne ha sentito parlare (vs 82% nel 2023, 79% nel 2022, 73% nel 2021, 72% nel 2020).
In concreto, sono 6,3 milioni gli italiani (24% degli over 50) che hanno un orientamento positivo verso il lascito solidale: il 2%, più di mezzo milione di individui, ha già previsto un lascito nel proprio testamento, ma soprattutto cresce in modo significativo (dal 19% al 22%, pari a oltre 5,7 milioni di persone) la percentuale di quanti si dichiarano propensi a prenderlo in considerazione.
Per il restante campione, il 30% è indeciso (35% nel 2023) e il 46% è sfavorevole (44% nel 2023). Sette italiani su 10 coinvolgerebbero i parenti più stretti nella scelta (68%) e solo il 18% dichiara che prenderebbe questa decisione da solo. La prima decisione da prendere insieme ai familiari riguarda l'importo o il bene da destinare al lascito solidale (64%), l'organizzazione da supportare (42%), Il numero e la tipologia di cause da sostenere (21%).
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)