Equity release è un piano finanziario previsto per le persone di età compresa tra i 55 e i 65 anni, proprietarie in esclusiva dell’abitazione nella quale risedono.

Sono previsti due tipi di equity release: uno, il più diffuso, è quello di mettere un’ipoteca sull'abitazione destinata ad estinguersi con la vendita dell’immobile, o in seguito alla morte del proprietario o al suo trasferimento in una residenza per anziani; l’altro riguarda le persone con più di 65 anni, che possono vendere una parte della loro abitazione, continuando però a risiedervi – anche qui - fino al momento della loro morte o al trasferimento in una casa di riposo.

Si tratta di un modo apparentemente facile per guadagnare denaro nella seconda parte della vita, ma in realtà il sistema nasconde delle insidie, soprattutto per le donne nate negli anni ‘50 che adesso, con i nuovi provvedimenti in materia pensionistica, devono attendere il limite dei 66 anni di età prima di potersi ritirare dal mondo del lavoro.

Questo ha spinto molte di loro, vedove, separate o sole, a dover ricorrere al sistema di Equity Release in una percentuale superiore agli uomini. Secondo il Waspi (Women Against State Pension Inequality) si tratta di un dato molto preoccupante, in quanto le donne hanno un aspettativa di vita superiore a quella dei loro coetanei maschi, e ciò comporterà inesorabilmente una svalutazione del loro immobile, in quanto gli interessi sui mutui potenzialmente peggioreranno col passare degli anni, finendo col mangiare, così, il valore del loro bene.