Un celebre storico della medicina, Sherwin Nuland, ha raccontato, con pagine toccanti del suo volume Come moriamo uscito negli Stati Uniti nel 1994, il disastro esistenziale ed emotivo che l’Alzheimer provoca in una cerchia di parenti e amici.Mancava però una testimonianza dall’interno di questo mare d’oblio senza possibilità di ritorno, popolato nel momento in cui leggete (dicono le statistiche) da circa 24 milioni di persone sul nostro pianeta. Un mare oscuro in cui piano piano i ricordi, le abilità, gli imprinting che rendevano la vita degna di essere vissuta vengono cancellati per sempre.Ecco quindi il senso di questo diario in pubblico che racconta in prima persona, da una figlia a una madre cui si rivolge costantemente nel tentativo di un dialogo, la quotidianità di chi convive con questa malattia destrutturante e snaturalizzante. Forse la più odiosa anticamera della morte che natura abbia concepito.
(Fonte: www.newpressedizioni.com)