Stéphanie aveva un matrimonio e un lavoro ma li ha persi entrambi ed è costretta a tornare a vivere con la madre in una casa in cui fa troppo caldo, non si può bere direttamente dalla bottiglia né spalmare il burro col primo coltello che capita, e quando vengono a cena il fratello e la sorella non può che finire male. Mentre è chiusa in casa per cercare di mettere ordine nella propria vita, Stéphanie si ritrova a osservare la madre mettere in atto strani comportamenti e subito pensa che si tratti di un principio di demenza senile, ma la verità è un'altra. Al centro del film di Eric Lavaine c'è il tavolo della sala da pranzo, emblema della famiglia e di una commedia che passa attraverso il dialogo e le relazioni. Una commedia leggera, dunque, non nel senso della farsa degli equivoci (anche se questo aspetto è presente, affidato a una Josiane Balasko in ottima forma), ma proprio di una penna che non calca la mano, che tampona con la tenerezza e un goccio di malinconia ogni piccola deriva, e non conosce spietatezza. Il registro è quello del naturalismo e dello specchio della quotidianità, con la volontà di non dimenticare nel conto elementi di reale attualità come la crisi economica, la difficoltà di reinserirsi nel mondo del lavoro che incontra una donna non più giovanissima e la piccola grande sofferenza che le comporta separarsi dal figlio, anche per poco, e nonostante il buon rapporto con l'ex.
(Fonte: www.mymovies.it/film/2016/tornodamiamadre/)