Il rapporto 2017 "Welfare e Salute in Toscana", frutto della collaborazione tra Agenzia Regionale di Sanità della Toscana (ARS), Osservatorio Sociale Regionale (OSR), Laboratorio MeS - Istituto di Management della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e Anci Toscana, si è proposto di individuare i risultati prodotti dal sistema sanitario territoriale della Regione Toscana. In particolare, nell'indagine si cerca di comprendere l'impatto prodotto dai servizi regionali, con un focus sui temi della cronicità e dell’invecchiamento. Il report dell’indagine condotta si compone di tre volumi: Welfare e salute in Toscana, Opportunità e azioni per la salute e il benessere sociale in Toscana e un’Appendice statistica. Nel terzo volume, in particolare, sono riportati tutti gli indicatori rilevati, che includono l’indice di vecchiaia, i tassi di natalità e di mortalità, gli indici di stabilità matrimoniale e scolarizzazione e le statistiche mediche. In Toscana aumenta la popolazione anziana e, conseguentemente, un incremento delle malattie croniche legate all’aumento dell’età. Il numero dei malati cronici ammonta ad un terzo della popolazione; le condizioni croniche più frequenti sono quelle cardiovascolari (che interessano il 33% dei toscani), seguite dal diabete, circa 250mila (8%), dalla bronco-penumopatia cronica ostruttiva (7%) e dalle malattie neurodegenerative (2%). Le persone che hanno più di una tipologia di malattia cronica sono circa 330mila. Secondo le rilevazioni del 2017, attualmente sono assistiti 1 milione e 800mila pazienti con adesioni alle raccomandazioni cliniche più elevate (42,3% del campione) e spese pro-capite e tassi di ospedalizzazione più bassi (rispettivamente pari al 51% e al 56,7%). L’indagine mostra anche un’analisi dei bisogni di cure palliative, non solo al momento del fine-vita, ma nella quotidianità dei malati cronici (la cui probabilità di ricovero ospedaliero nell’ultimo anno di vita è fino a 20 volte più elevata rispetto alla popolazione generale) da cui risulta che l’appropriatezza della gestione dei malati è positivamente correlata all’esistenza di reti cliniche e assistenziali integrate a livello territoriale.
(Fonte: tratto dall'articolo)