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Finzi Massimiliano

Tra l’udito e il cervello c’è un legame insospettabile

Il Giornale di Vicenza, 25-10-2017, p.34

Gli studi più recenti evidenziano come il calo uditivo possa aumentare di oltre tre volte il rischio di demenza e come le persone con un deficit cognitivo presentino, tre casi su quattro, anche un calo dell'udito.
Un circolo vizioso che crea un legame pericoloso e alimenta due vere emergenze sociali. Gli studi dimostrano infatti che più aumenta l'ipoacusia, più elevato è il rischio di sviluppare un deterioramento cognitivo grave. Secondo le stime rallentare di un solo anno l'evoluzione del calo uditivo potrebbe portare a una riduzione del 10% del tasso di prevalenza della demenza nella popolazione in generale. Quindi è necessario un intervento tempestivo in caso di ipoacusia; ricorrendo a una giusta amplificazione acustica si può mantenere nel tempo una buona funzionalità cerebrale.

(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)

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Autore (Cognome Nome)Finzi Massimiliano
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2017
Pagine34
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2017-10-25
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Giornale di Vicenza
Subtitolo in stampaIl Giornale di Vicenza, 25-10-2017, p.34
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)
Volume
Approfondimenti
Finzi Massimiliano
Parole chiave: Malattia di Alzheimer Sordità