Gli studi più recenti evidenziano come il calo uditivo possa aumentare di oltre tre volte il rischio di demenza e come le persone con un deficit cognitivo presentino, tre casi su quattro, anche un calo dell'udito.
Un circolo vizioso che crea un legame pericoloso e alimenta due vere emergenze sociali. Gli studi dimostrano infatti che più aumenta l'ipoacusia, più elevato è il rischio di sviluppare un deterioramento cognitivo grave. Secondo le stime rallentare di un solo anno l'evoluzione del calo uditivo potrebbe portare a una riduzione del 10% del tasso di prevalenza della demenza nella popolazione in generale. Quindi è necessario un intervento tempestivo in caso di ipoacusia; ricorrendo a una giusta amplificazione acustica si può mantenere nel tempo una buona funzionalità cerebrale.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)