A sostenerlo è uno studio pubblicato sull’European Heart Journal, che per nove anni ha monitorato la salute di oltre 41mila persone in cinque nazioni europee, alla ricerca di un legame tra traffico e ipertensione.Già da una quindicina di anni in effetti la ricerca ha iniziato a mettere in luce un legame tra l'inquinamento prodotto dai veicoli e l'aumento di incidenza di malattie cardiocircolatorie. Anche perché , spiega Ernesto Burgio, presidente del Comitato scientifico di ISDE (International Society of Doctors for Environment), “la lista delle patologie collegate all'inquinamento comprende anche disfunzione endoteliale (in pratica infiammazione delle pareti arteriose) e aterosclerosi, infarti, trombosi, ictus, patologie neurodegenerative come Alzheimer e del Parkinson”. I partecipanti alla ricerca, tutti sani, sono stati monitorati per un periodo di nove anni. Al termine dello studio è emerso un chiaro collegamento con la pressione alta: nelle aree più trafficate e inquinate, ogni 100 persone l'ipertensione ne colpisce circa una in più rispetto a quanto avvenga nelle zone tranquille. Anche per l'esposizione cronica al rumore del traffico è emersa una correlazione chiara e misurabile: nelle strade più rumorose, dove la notte in media il rombo di macchine e motori supera i 50 decibel, i residenti hanno un aumento del sei percento del rischio di sviluppare ipertensione.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)