Un'analisi dello studio SPRINT, limitata ai pazienti anziani, suggerisce che anche in costoro è utile trattare in maniera intensiva l'ipertensione arteriosa.
Precedenti le linee guida attualmente consigliano come target, nel trattamento dell'ipertensione arteriosa, valori pressori generalmente inferiori a 140/90 mmHg, anche in presenza di diabete, nefropatia o complicanze cardiovascolari; nei soggetti anziani possono essere accettabili anche valori inferiori a 150/90. Tuttavia lo studio SPRINT aveva evidenziato che in soggetti ipertesi ad elevato rischio cardiovascolare un target di pressione sistolica inferiore a 120 mmHg potrebbe ridurre eventi cardiovascolari e mortalità.
Va considerato che l'anziano è un paziente particolarmente fragile, spesso in trattamento con molti farmaci per il coesistere di svariate patologie. Un trattamento antipertensivo troppo aggressivo, necessitando di più farmaci a dosaggio più elevato, potrebbe comportare effetti avversi che un singolo studio non evidenzia per motivi di numerosità del campione arruolato e/o di durata del follow up.
(Fonte: tratto dall'articolo)