Guardando al passato si notano abitudini e usi che oggi appaiono stranissimi. Negli anni ’60 era normale fumare nei cinema, oggi provocherebbe una rivolta. Di cosa si meraviglieranno, allora i nostri nipoti / bisnipoti tra 50 anni? Quali abitudini e convinzioni attuali diventeranno, tra qualche anno, assurde e ridicole? L’Economist ha realizzato un’inchiesta chiedendo a diversi scrittori/pensatori di rispondere a queste domande. Tutti hanno concordato sul primo tema il climate change: i nostri discendenti saranno colpiti dalla totale noncuranza con cui oggi affrontiamo questo tema. Altre questioni cruciali saranno:
I figli
Secondo Adrian Wooldridge tra cinquant' anni il semplice atto di ingrandire la popolazione umana sarà una decisione collettiva e sarà collegata all’eugenetica e alla tutela dell’ambiente. Più figli equivalgono a più inquinamento. Non è detto che ce lo si potrà permettere ancora.
Lo zucchero
L’alimentazione disfunzionale di oggi farà ridere i nostri nipoti . Si chiederanno come potevamo non accorgerci del male che faceva. Scherzeranno sulla nostra ultra dipendenza dalla carne, sulle porzioni eccessive, sulla totale diseguaglianza tra varie aree del mondo.
La calvizie
Non ci sarà più. Più o meno sarà considerata alla stregua di una malattia eliminata da tempo. Insieme alla calvizie sparirà anche tutta la retorica della calvizie: non sarà più un segno di mascolinità.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)