Se ci tremano un po’ le mani quando scriviamo, beviamo da una tazzina o compiamo altri movimenti «fini», pensiamo subito a problemi seri. In realtà il tremore, quasi sempre, non è un fenomeno legato ad una patologia. In nove casi su dieci si tratta del cosiddetto tremore essenziale e solo in circa lo 0,5 per cento della popolazione rappresenta uno dei campanelli d’allarme della malattia di Parkinson.
«Quando muoviamo un braccio e poi lo manteniamo fermo in una posizione tutti tremiamo, chi più chi meno. Anche la persona all’apparenza “più ferma” ha lievissime oscillazione perché il tremore di base esiste ed è normale, non si può eliminare — premette Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson —. A volte può capitare che questo tremore fisiologico, da fenomeno impercettibile e rilevabile a fatica a occhio nudo, si accentui, in rari casi fino a diventare invalidante. Di solito questo tremore chiamato “essenziale” si manifesta sopra i 40 anni, ma può già comparire nel bambino, spesso quando c’è una familiarità.
(Fonte: tratto dall'articolo)