In uomini con un cancro alla prostata aggressivo l'abbinamento di più approcci terapeutici ha ridotto in modo significativo la mortalità e ritardato la comparsa delle metastasi a distanza. Nel corso di uno studio, apparso recentemente sulla rivista Jama, sono state associate la radioterapia a fasci esterni, la brachiterapia (radioterapia che prevede il posizionamento di piccole sorgenti radioattive direttamente all'interno della prostate), la terapia di deprivazione androgenica (blocco della sintesi del testosterone). Lo studio, effettuato da Amar U. Kishan, del dipartimento di radioterapia oncologica presso la University of California Los Angeles, ha coinvolto 1809 uomini ai quali era stato diagnosticato un tumore della prostata il cui indice di Gleason (la scala da 2 a 10 con cui viene misurata l'aggressività del tumore) era pari a 9-10.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)