La tomosintesi mammaria digitale (Dbt) funziona meglio della mammografia digitale bidimensionale (Dm) come screening in donne di età pari o superiore a 65 anni, secondo quanto emerge da uno studio Usa recentemente pubblicato da Radiology.
“La tomosintesi porta alla scoperta di tumori più invasivi – piuttosto che in situ – e di un minor numero di tumori node-positive rispetto alla convenzionale mammografia digitale in 2D. Ciò suggerisce che con la tomosintesi possiamo scoprire tumori clinicamente importanti a uno stadio precedente – dice Manisha Bahl, del Massachusetts General Hospital di Boston, principale autore dell’articolo – L’obiettivo della mammografia di screening è rilevare precocemente i tumori al seno, quando il trattamento è più efficace e quando ci sono più opzioni per trattamenti meno aggressivi”. L’incidenza del cancro al seno e la mortalità aumentano con l’avanzare dell’età, ma ci sono dati limitati sui benefici e sui rischi della mammografia di screening nelle donne anziane e sulle prestazioni relative alla mammografia digitale bidimensionale e alla tomosintesi mammaria digitale in queste donne.
(Fonte: tratto dall'articolo)