Con 35.300 nuove diagnosi ogni anno, il tumore alla prostata è il tipo di cancro più frequente nei maschi italiani. Statistiche alla mano, il 91 per cento degli interessati è ancora vivo cinque anni dopo la diagnosi: la grande maggioranza dei malati guarisce o convive molti anni con una neoplasia non aggressiva. Eppure chi si occupa di trovare nuove, efficaci, strategie di cura per allungare la loro vita, pensa assai poco alla qualità del tempo in più che avranno da vivere grazie alle terapie. A mettere in luce il problema è un’indagine italiana presentata nei giorni scorsi a San Francisco durante il congresso mondiale sui tumori genitourinari Asco GU.
(Fonte: tratto dall'articolo)