Riparte da Palermo la campagna “Tumore Ovarico, manteniamoci informate!” il viaggio nel 2021 ricomincia dalla Sicilia, dove sono circa 400 i nuovi casi di tumore ovarico ogni anno e 3.000 le pazienti che convivono con la malattia. L’iniziativa, promossa da Fondazione AIOM e ha l’obiettivo di invitare a “mantenersi informate” perché oggi su questo fronte sono molte le novità: progressi della ricerca e delle terapie, che stanno migliorando sopravvivenza e qualità di vita, ma anche i test molecolari, che permettono di accedere al trattamento più appropriato per il proprio tipo di cancro.
In Italia oltre 5.200 ricevono diagnosi di tumore ovarico e a causa di sintomi aspecifici o non riconosciuti, in circa l’80% dei casi è diagnosticata in fase già avanzata. La diagnosi precoce per il carcinoma ovarico non esiste ancora e le uniche due armi per contrastare la malattia da subito sono la conoscenza e cure appropriate. Il tumore dell’ovaio si sviluppa dalle ovaie, dalle tube e dal peritoneo; evolve in modo subdolo e quando si manifestano i sintomi, peraltro molto aspecifici, la malattia è spesso avanzata. È fondamentale identificare la tipologia di tumore ovarico e ciò può essere fatto solo con l’esecuzione del test per individuare il gene mutato BRCA.
La presenza o meno della mutazione genetica BRCA1 o BRCA2 ha un enorme impatto in termini di predittività e, quindi, in termini di risposta terapeutica e di appropriatezza del percorso clinico. Un tumore che presenta una mutazione BRCA risponde a certe terapie farmacologiche in modo diverso rispetto a un tumore ovarico non associato a mutazione. La scelta del trattamento può fare la differenza per la paziente.
(Sintesi redatta da: Macheda Maria Gabriella)