Ogni giorno in Italia si diagnosticano circa mille nuovi casi di tumore: la metà in persone sopra i 65 anni d’età che, se all’anagrafe possono essere catalogate come anziane, spesso hanno un’esistenza (lavorativa, sociale, familiare) molto attiva e un’aspettativa media di altri 20 anni da vivere. Ma il fisico di ultra 65enne può reggere bene la tossicità delle cure anticancro? Ha senso operare un over 70 o i rischi sono più alti dei benefici che si potrebbero ottenere? E i medici (chirurghi, radioterapisti o oncologi) si «impegnano fino in fondo» anche a curare un anziano oppure è più diffuso un atteggiamento di rinuncia alle terapie più intensive? Sono questi i temi affrontati durante un congresso medico tenutosi nei giorni scorsi all’Istituto Humanitas Gavazzeni di Bergamo, con l’intento di fare chiarezza su una questione destinata ad avere sempre maggiore rilievo visto che, con l’invecchiamento della popolazione, gli esperti si attendono un vero «boom» di casi.
(Fonte: tratto dall'articolo)