Entro il 2030, in Italia, tra coloro che sono affetti dal tumore testa-collo, uno su due sarà over 65. Oggi sono circa 12mila i casi che vengono diagnosticati ogni anno e una persona su tre fra chi è colpito da questo tumore ha superato i 65 anni. Una tendenza che si mischia con l’invecchiamento della popolazione italiana, che già oggi su circa 60 milioni di persone, conta 10 milioni di anziani. Aspre le conseguenze non solo sul singolo, ma anche sul pubblico, con ingenti spese anche a carico del Sistema Sanitario Nazionale, per una malattia invalidante e costosa. Il trattamento di questa malattia richiederà sempre di più una valutazione medica multidisciplinare, con una stretta collaborazione tra oncologi, radioterapisti e chirurghi, in modo da decidere la terapia in base ai trattamenti disponibili, allo stadio di malattia, alle condizioni cliniche del singolo paziente. La presenza chiave della figura del geriatra, in supporto, permetterà di disegnare e personalizzare le terapie per i pazienti anziani, di gestire meglio il recupero dopo il trattamento. L'anziano con tumore del distretto testa-collo ha una sopravvivenza più ridotta rispetto al giovane. Non è chiaro però se questo sia dovuto alla fragilità generale nell’età anziana, alla impossibilità ad effettuare le migliori terapie.
(Fonte: tratto dall'articolo)