Dall'anno prossimo finirà in Portogallo il regime fiscale per i residenti stranieri non abituali, del quale godono da tempo molti pensionati italiani. L'esercito degli expat continua intanto a cercare paesi dall'alta qualità della vita, dal basso costo degli affitti e, soprattutto, dalla fiscalità limitata. Il contrario di quello che accade in Tunisia. Le richieste di residenza verso questa nazione da parte di pensionati nostrani sono infatti calate dal 2020 di quasi il 35%.
Ma il governo nordafricano - uno tra i pochi al mondo - ha esteso i benefici fiscali anche agli ex lavoratori con uno sconto sulle imposte del 39;80% della pensione tassabile, mentre l'aliquota massima applicabile su questi redditi è del 7%. In più Tunisi dà anche la copertura medica totale. Tra i Paesi che hanno visto aumentare la presenza di nostri over65 sempre dall'inizio del decennio in corso, ci sono Canada (+10,3%), Francia (+1,5), Usa (+16,4) o Svizzera (+22,8).
Meglio ancora se verso l'Est dell'Europa. In cima alla lista degli stati maggiormente appetibili su questo versante ci sono Bulgaria, Slovacchia, Albania, che hanno introdotto un'aliquota zero per gli stranieri che trasferiscono qui la residenza. Interessante anche l'offerta del governo greco: si versa di tasse soltanto il 7 %, ma il benefit vale per 15 anni. Però bisogna portare la residenza e comprare casa. Esclusi, a differenza della Tunisia, gli ex statali. Imponibile ancora più basso a Cipro, dove non soltanto c'è l'aliquota massima al 5%, ma si versa una bassissima Iva per l'acquisto degli immobili.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)