Per le cure che riguardano il cuore bisogna considerare che uomini e donne sono molto diversi, sia nelle manifestazioni cliniche che nei fattori di rischio, ed anche nella risposta ai test diagnostici e negli esiti. Motivo per cui sia la prevenzione che la terapia devono essere studiate “ su misura”. In quest’ambito è stato creato il progetto europeo Gencad, che ha esaminato, nella letteratura scientifica degli ultimi 15 anni, lo stato dell’arte delle conoscenze sulle differenze di genere nelle malattie cardiovascolari. Nello studio sono elencate le differenze tra uomini e donne che riguardano i fattori di rischio (età, livelli di colesterolo, presenza di diabete ecc.). Emerge che gli uomini si ammalano intorno ai 60 anni, mentre alle donne capita una decina di anni dopo. Nelle donne l’ipertensione provoca infarto e insufficienza cardiaca più spesso che negli uomini e le donne con diabete sono soggetti più fragili dei pazienti maschi. Inoltre è venuto fuori che sono fattori di maggior rischio per le donne lo stress e la depressione e che le malattie reumatiche provocano loro malattie cardiache più frequentemente. Le differenze emergono anche agli esami che i medici debbono prescrivere per la diagnosi, che per gli uomini sono l’angiografia coronarica o il test da sforzo, mentre per le donne più giovani sono preferibili altri metodi diagnostici. Nella gestione della malattia coronarica l’ipertensione e l’ipercolesterolemia vanno trattati ugualmente per donne e uomini, ma i medici dovrebbero ricordare che l’aspirina non previene le coronaropatie nelle donne sane sotto i 65 anni e che la terapia ormonale sostitutiva non previene le malattie cardiache.