Un gruppo di medici italiani ha fatto una scoperta fondamentale, ha individuato il difetto genetico responsabile di una rara forma ereditaria di atassia. La sindrome atassica è una malattia che mina la facoltà di coordinazione inconscia operata dal cervelletto e ha un ruolo determinante in alcune malattie degenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson. Per il momento, i ricercatori stanno cercando di individuare le cure più adatte, in grado di inibire la sintesi di proteine mitocondriali, sperimentandone l’efficacia sui topi. Ben presto si potrebbe arrivare alla soluzione che consentirà di invertire il processo patologico e contrastare l’evoluzione della malattia anche nell’uomo. La ricerca, pubblicata su Neurobiology of Disease, segna dunque un notevole balzo in avanti nella lotta a queste gravi patologie e apre a scenari importanti. La scoperta si deve a due gruppi di medici dell'Università di Torino guidati da Alfredo Brusco (Dipartimento di Scienze Mediche) e Filippo Tempia (Dipartimento di Neuroscienze Rita-Levi Montalcini) e a ricercatori del Nico (Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi).
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)