Sono circa 300mila gli italiani che soffrono di Parkinson, malattia neuro-degenerativa, causata dalla progressiva morte dei neuroni che rilasciano la dopamina, il neurotrasmettitore che controlla i movimenti. E si stima che nei prossimi 15 anni questo numero sia destinato a raddoppiare al ritmo di circa 6mila nuovi casi all’anno, di cui la metà ancora in età lavorativa. Numeri che fanno spavento se pensiamo che l’esordio della malattia, che avviene normalmente tra i 58 e i 60 anni di età, sta diventando sempre più precoce: si stima infatti che su un paziente su 5 i sintomi iniziali compaiono a meno di 50 anni. Conoscere il Parkinson è fondamentale per curarlo al meglio. Tuttavia, finora non è mai stato effettuato uno studio che valutasse la totalità dei fattori protettivi e di rischio del Parkinson. Così, prende il via il primo studio italiano, della durata di un anno: nei prossimi mesi vari centri di tutta Italia arruoleranno mille pazienti e mille persone sane a cui sarà somministrato un questionario che indaga su fattori come quelli genetici e ambientali, quelli endogeni (come età, genere, etnia, familiarità, ecc) e quelli esogeni, come stile di vita o assunzione di farmaci. Lo studio permetterà di individuare le possibili associazioni tra i diversi fattori che possono influenzare la malattia e verificare la loro forza e riproducibilità.
(Fonte: tratto dall'articolo)