In occasione della Giornata internazionale della famiglia, l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) ha diffuso una analisi sugli ultimi dati demografici. Dalla ricerca emerge che la situazione italiana è influenzata da cambiamenti sociali, ritmi di lavoro e vita sempre più frenetici e servizi di welfare che variano a seconda delle regioni e dei comuni.
Con appena 449.000 nuovi nati, nel 2018, si è raggiunto un calo record di natalità, con la specificità che il crollo delle nascite è contenuto al Nord (con valori fra 1,50 e 1,37 figli per donna) mentre al Sud ci si ferma a 1,29 (ma è a 1,16 in Basilicata, a 1,13 in Molise e a 1,06 in Sardegna).
Nelle aree dove il welfare è più sviluppato – sottolinea Uecoop– le famiglie fanno più figli perché sono più sicure rispetto futuro. Possono contare su servizi pubblici e privati dedicati non solo ai figli ma anche agli anziani. Considerato l’aumento della speranza di vita che per gli uomini sfiora gli 81 anni (80,8) mentre per le donne supera gli 85 (85,2). Si tratta di un contesto sociale dove il welfare pubblico e privato deve affrontare una doppia sfida: da una parte asili e scuole per i figli e dall’altra assistenza domiciliare e residenze specializzate per gli anziani.