Leah ha 65 anni, da qualche tempo cerca di sfondare come cantante di nightclub, ma ogni sera si scioglie in pianto davanti al suo pubblico quando le note dei brani musicali la riportano col pensiero al marito scomparso.
Oren è un agente immobiliare prossimo alla pensione, il suo ultimo obiettivo è quello di concludere un affare da 8 milioni e 600 mila dollari, per poi finalmente ritirarsi nel Vermont.
Vedovi inconsolabili, vivono l’una accanto all’altro e attorno a loro gravitano famiglie alle prese con nascita, educazione e crescita dei figli.
Leah (Diane Keaton) si mescola gioiosamente alle giovani famiglie, mentre Oren (Michael Douglas) tratta in malo modo tutti coloro che gli capitano a tiro. I vicini rimangono inermi di fronte alle sue sgarberie contro le quali non hanno alcun potere, Oren è infatti il proprietario di tutti gli appartamenti del complesso residenziale.
La routine della piccola comunità è interrotta dall’arrivo inaspettato del figlio di Oren, Luke, ex tossicodipendente, che non vede il padre da anni. Quest’ultimo, raccontandosi, confessa: “mi reputavo un ottimo padre, mi sarà capitato il figlio sbagliato.”
Quando Luke è costretto ad affidare la figlia Sarah al padre, con cui non ha mai avuto rapporti, le distanze tra Leah e Oren si accorceranno: riusciranno i goffi tentativi di approccio di Oren a far breccia in Leah? “Ho venduto case molto più vecchie di te, e in condizioni peggiori!”
“Mai così vicini” è un film dalla trama semplice e prevedibile che si conclude con l’immancabile happy end. Il regista, Rob Reiner, nel 1989 ci ha regalato lo straordinario Harry ti presento Sally che, rimasto nella storia del cinema, non è certamente eguagliato da quest’ultima opera.
Tuttavia il film ha il pregio di raccontare con leggerezza, anche quando vengono sfiorati temi scottanti, quali la dipendenza dalle droghe, l’abbandono dei figli, l’incomunicabilità padre e figlio, la vedovanza. Per fortuna non ritroviamo, come frequentemente accade, la pretesa di insegnare allo spettatore come debba essere vissuta la vecchiaia, o il rapporto con i figli e i nipoti. Viene semplicemente e simpaticamente rappresentata una storia d’amore che nasce tra due persone, incidentalmente ultrasessantenni.
Di certo ciò che più ho apprezzato di questo film, che scorre veloce per i suoi 94 minuti, è la scelta di presentare due over 60 senza esagerarne gli acciacchi, mostrando con naturalezza i segni dell’età. Due persone reali, come quelle che vediamo sulla spiaggia, al supermercato, in associazione, allo specchio.
Sarà forse perché il regista ha 67 anni, ma sembra proprio che qualcosa stia cambiando, gli anziani cominciano a tenere la scena, non sono più gli altri a parlarne.
Mai così vicini, un film di Rob Reiner, con Michael Douglas, Diane Keaton, Sterling Jerins, Frances Sternhagen, Andy Karl. Commedia sentimentale, USA 2014. (Fonte: www.50epiu.it)