Sempre più lavori clinici documentano l’efficacia del coenzima Q10 in diverse malattie quali l’ipertensione, il diabete, l’insufficienza cardiaca, le distrofie muscolari, il morbo di Parkinson, la fibromialgia, le parodontiti. Oltre a partecipare al funzionamento della nostra macchina metabolica il coenzima Q10 è il principale antiossidante liposolubile cellulare. Possiede 3 proprietà caratteristiche: – si inserisce profondamente all’interno delle membrane delle cellule e dei mitocondri raggiungendo porzioni di membrana inaccessibili ad altri antiossidanti come la vitamina E – è in grado di rigenerarsi: gli altri antiossidanti liposolubili, svolto il loro compito, si usurano, l’ubiquinolo invece, non solo non si logora ma anzi rigenera gli altri antiossidanti come la vitamina E. - è l’unico antiossidante lipofilico prodotto nel corpo; non deve quindi essere necessariamente assunto con la dieta, anche se i suoi livelli decrescono con l’età e in presenza di malattia. . Si trova concentrato soprattutto negli alimenti di origine animale, in particolare nelle sardine, trote e sgombri, nelle carni provenienti da animali allevati a brado e nelle uova da galline che razzolano; importanti fonti vegetali sono soprattutto i pistacchi, i semi di sesamo, le noccioline americane, gli oli vegetali, i broccoli, il cavolfiore, le arance, le fragole e il germe di grano. Dopo i 30 anni, tuttavia, le concentrazioni tissutali iniziano a declinare soprattutto in chi soffre di malattie croniche e in chi assume statine. In questi casi la supplementazione di coenzima Q10 o, ancor meglio, di ubiquinolo (la sua forma ridotta) è dunque raccomandata .
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)